Progetto per azioni ed interventi finalizzati al recupero e al miglioramento delle condizioni ecologiche e paesaggistiche, nonché al riuso di aree recuperate alla distruzione post terremoto, destinandole ad infrastrutture pubbliche per la comunità. Questi spazi centrali costituiranno un importante elemento dell’identità della comunità.
Roma-Villanova, 24 settembre 2016
Villanova di Accumoli è un piccolo paese in provincia di Rieti, frazione del Comune di Accumoli, incastonato tra le bellissime montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga ed il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Questi paesi, immersi nella natura integra ed incontaminata, con le loro particolarità architettoniche e culturali costituiscono le fondamentali tappe di un viaggio indimenticabile.
Accumoli con le sue frazioni, tra le quali Villanova, gode di uno scenario naturalistico tra i più spettacolari d'Italia, immersa nella cornice di una natura di grande fascino, non ancora raggiunta dal turismo di massa, né deturpata dal cemento.
Il paese si trova in un luogo di confine tra Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo, e rappresenta per questo l’ideale punto di partenza per escursioni sui Monti della Laga e sui Monti Sibillini.
Oltre allo spettacolare panorama, offerto generosamente dai monti dei parchi limitrofi, il territorio è ricco di altre bellezze naturali a portata di “piedi”:
I pantani, piccolo altipiano disseminato di laghetti già inserito tra i Siti di Interesse Comunitario dall’Unione Europea;
il Lago Rosso, famoso per il colore delle sue acque (in determinate circostanze);
l’oasi WWF di Lago Secco, anch’esso Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale, nel quale vivono specie animali e vegetali risalenti all’Era Quaternaria;
la Macera della Morte, nota soprattutto per il fenomeno del brigantaggio post unità d’Italia;
la Piana di Castelluccio….. e tanti altri ancora.
La Comunità europea, nell’ambito del territorio di Accumoli, ha come detto individuato ben quattro siti di importanza strategica per la conservazione delle biodiversità nel continente europeo: il piano dei Pantani, l’area sommitale e le zone circostanti dei Monti della Laga, il Lago Secco e l’Agro Nero.
Tutte queste palesi e segrete bellezze, le sue acque, la sua fauna, il verde, la frescura, i paesaggi sconfinati, le asperità e le dolcezze del vario e intatto territorio che circonda Villanova di Accumoli, attendono il turista e il naturalista in cerca di scoperte e di riposo. Un luogo dove davvero ci si può appartare e ricrearsi.
Pantani di Accumoli (Sito di Interesse Comunitario): di origine glaciale, sono dei caratteristici laghetti che si adagiano su di una conca al confine tra il Parco Nazionale dei Sibillini e quello della Laga.
Arrivando sembra quasi che il cielo incontri la terra in questi piccoli laghi, che nella stagione estiva si colorano di un meraviglioso verde smeraldo.
Le immense distese di prati che li circondano ospitano un gran numero di mucche e cavalli con i loro puledri, che pascolano nei dintorni in libertà allietando la giornata di chi vuol trascorrere piacevolissimi momenti in piena armonia con la natura.
Curiosità: nelle calde e tranquille giornate di luglio ed agosto è possibile osservare l'arrossamento delle acque, dovute alla presenza di un'alga euglena, fenomeno assai raro che in Italia si verifica soltanto in un altro lago, il "Tovel" in Trentino.
Madonna delle Coste (Sito di Interesse Comunitario): il Santuario Mariano della Madonna delle Coste si trova poco sopra l’abitato di Accumoli e gode della particolare situazione di essere duplice meta di pellegrinaggio: da parte degli accumolesi nella giornata della Pentecoste, e da parte degli abitanti di Capodacqua di Arquata il 19 settembre.
Secondo la leggenda, la Madonna sarebbe venuta alle Coste da Norcia; riportata diverse volte in quella città, altrettante ne sarebbe ripartita, finché gli abitanti di Accumoli le costruirono la chiesa. Il luogo di devozione è di probabile origine eremitica (XII-XIII sec.) e vi si venerava un’antica immagine mariana. La tavola, della fine del secolo XVI e attualmente conservata in Municipio, è composta da due sportelli laterali, con dipinte le Storie della vita di Maria, e da una parte centrale, con dipinta la Madonna che allatta il Bambino e la testa di Maria che costituisce il frammento della tavola originariamente dipinta da un maestro abruzzese della fine del secolo XIII segnalato dall'illustre storico d'arte Federico Zeri.
La chiesa, purtroppo pesantemente danneggiata dal sisma del 24 agosto, ha forma rettangolare con tetto a capanna e volte all’interno ed è costruita con pietra arenaria.
Fu ristrutturata nel '600 dal giureconsulto Cinzio Camerari, come attesta
una lapide all'interno.
Sempre a quel periodo risale il lungo prospetto ligneo scolpito e l'altare barocco, con gli stemmi del Camerari e dell'allora vescovo di Ascoli, mons. Gabrielli, rubato in anni recenti.
Nella campana (1711) vi è il ricordo dell'eremita ascolano p. Domenico.
Oasi WWF del Lago Secco (1598 mt. s.l.m. - Sito di Interesse Comunitario): raggiungibile dai borghi di Illica e di Poggio d'Api, l’Oasi è stata istituita nel 1989 ed è solcata da una fitta rete di sorgenti, rivoli, ruscelli, torbiere e specchi d'acqua che vivacizzano un ambiente peculiare e raro sugli Appennini. In due o tre ore di facile cammino si arriva al lago della Selva, raccolto in una piccola conca, nei pressi del quale sopravvivono specie animali e vegetali relitte dall'epoca della glaciazioni quaternarie. Da qui il sentiero continua pianeggiante fino alla Fonte dell'Agro Negro, per poi inerpicarsi fino al Lago Secco, nel cuore dell'Oasi. In una estensione di soli 14 ettari è presente una ricca e preziosa flora di specie diverse tra cui, la più importante per i botanici, il Salice Odoroso. Anche dal punto di vista faunistico l'Oasi è conosciuta per la presenza delle popolazioni più meridionali d'Europa della rana temporaria e di tritone alpestris, trasportati da una vera e propria macchina del tempo sino ai giorni nostri e che testimoniano il livello di conservazione dei luoghi e la straordinaria biodiversità che rappresenta la loro vera ricchezza.
Feste:
Nell’abitato della frazione di Villanova il 13, 14 e 15 agosto si celebrava la festa paesana, che culminava a ferragosto con la Festa religiosa in onore della Madonna dell'Assunta.
Progetti, pensieri, speranze della comunità di Villanova di Accumoli
Da quella terribile notte del 24 agosto, quando alle 3.36 del mattino una scossa di magnitudo 6.0 con epicentro nei pressi di Accumoli ci ha letteralmente catapultati giù dai letti e fuori dalle case, la nostra vita è cambiata.
Villanova di Accumoli è una piccola frazione, che l’inverno conta, più o meno, 15 abitanti, ma che d’estate si popola di tante persone che hanno le proprie radici tra quei monti.
Famiglie che tramandano di padre in figlio il piacere di tornare ogni anno ad assaporare profumi e sapori che fanno parte della propria esistenza.
A distanza di un mese le scosse non si placano; le case già lesionate continuano a peggiorare, insieme alla paura dei terremotati.
Salvaguardare la ricchezza culturale del nostro paese, assicurare la vita sociale nei centri abitati e trasmettere il patrimonio di esperienze e di civiltà che il territorio esprime non è soltanto una questione locale, ma una vera emergenza nazionale che è parte integrante della futura identità territoriale del cosiddetto “modello Italia”.
La nascita della nostra onlus, voluta da tutta la comunità, residente e non, ha come fine ultimo quello di far rinascere Villanova, rendendolo il punto fondamentale della ricostruzione per la rinascita dei luoghi colpiti dal sisma.
Una rinascita che non sia solo “edilizia” ma che rappresenti il punto di svolta a livello economico e sociale, che possa finalmente invertire il flusso di migrazione in uscita che ha purtroppo determinato un vero e proprio spopolamento di quei territori.
I punti su cui pensiamo sia utile agire per perseguire tale scopo sono:
- Creare una piazza, intitolata all’unica abitante vittima del sisma, che divenga il simbolo della rinascita del paese. L’area secondo noi più idonea potrebbe essere quella antistante la chiesa, demolendo i due edifici ormai fatiscenti - vecchie stalle in disuso - che ora la occupano.
- Ristrutturazione della chiesa, delle due fontane del paese e del cimitero.
- Creare una struttura polifunzionale, che divenga un luogo di accoglienza e di confronto, dove organizzare eventi o semplicemente potersi incontrare.
- Un bar estivo, da dare in gestione a chi abita il paese anche nei mesi invernali.
- Un’area attrezzata con giochi per i bambini, magari adiacente la piazza e la chiesa, così da divenire punto di raccolta per l’intera comunità.
- Tema del turismo scientifico e ambientale (infrastrutture, ricettività turistica, geologia, paleontologia, sentieristica, riqualificazione urbana, aree dismesse, riqualificazione ambientale).
Obiettivo è lo sviluppo della vocazione di Villanova di Accumoli come luogo di un turismo “scientifico” e divulgativo, in quanto legato a peculiarità uniche rispetto al territorio regionale (paleontologia, acque, flora, avifauna), che già oggi attirano visitatori ma che non sono supportate da servizi del tutto adeguati, e di un turismo “ambientale” in quanto legato ai luoghi di eccezionale interesse paesaggistico e ambientale. Da qui l’idea di una sorta di rifugio, seguendo l’esempio dell’albergo diffuso sorto dopo il terremoto dell’Aquila, che potrebbe essere ritrovo e partenza per itinerari turistici, enogastronomici, o rivolti a fotografi ed escursionisti
L’”albergo diffuso” è una tipologia di recente diffusione in Italia ed Europa, nata dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate coi
fondi del post terremoto del Friuli (1976).
- Tenere in ordine e valorizzare gli spazi verdi e urbani del paese e del territorio circostante.
- Individuare un’area per la realizzazione di un polo sportivo-ricreativo (calcetto, pallavolo, tennis).
- Valorizzare i prodotti tipici, culinari e non, del territorio anche attraverso eventi che coinvolgano tutte le frazioni del comune di Accumoli, al fine di creare una vera e propria Unione tra gli abitanti di quest’ultime.
I benefici attesi:
- Gestione integrata del territorio e delle sue risorse.
- Ripresa del turismo mediante lo sviluppo di infrastrutture e di un accurato studio di itinerari di vario interesse.
- Diversificazione dell'offerta turistica secondo le categorie di turismo (familiare, terza età, escursionistico, sportivo, religioso, culturale, eno-gastronomico) e secondo modelli alternativi, anche attraverso il recupero di edifici e casali tipici.
- Estensione della stagione turistica e della permanenza media dei visitatori.
- Sviluppo di nuove opportunità occupazionali e imprenditoriali, (attraverso la gestione delle nuove infrastrutture)
- Miglioramento delle condizioni di vita dei residenti, con la creazione di opportunità di lavoro.
Le prime iniziative
I nostri sforzi saranno diretti a realizzare, nel medio-lungo periodo, i progetti illustrati.
Tuttavia nell’immediato sono due le emergenze da fronteggiare e che con il vostro concreto aiuto potremmo riuscire a raggiungere in tempi relativamente contenuti:
- Anzitutto consentire che l’unica vittima del sisma che si conta tra i cittadini di Villanova possa finalmente trovare sepoltura nel cimitero del paese, rimasto pesantemente danneggiato il 24 agosto. E’ un impegno morale che abbiamo assunto quando abbiamo tutti insieme deciso di dare vita a questa iniziativa. Non a caso la nostra Onlus è dedicata alla memoria di Rosella Adduci, una giovane donna di 37 anni che quella notte era rimasta ad Amatrice.
Rosella, oltre ad essere una di noi, rappresentava il futuro di Villanova.
Faremo in modo che quel futuro non vada perso, anche nel nome di Rosella.
- In secondo luogo, per conservare un sentire comune e non disperdere gli affetti e le amicizie, abbiamo individuato un sito, nelle immediate vicinanze della zona interdetta, nel quale creare in accordo con le Autorità locali una tensostruttura che possa da subito rappresentare un luogo di incontro di residenti e villeggianti, che in questo mese hanno continuato ad essere fisicamente presenti in quei luoghi pur senza avere un luogo adatto ad ospitarli.
Il Presidente
Gianluca Luongo