28 settembre 2016
Lettera aperta per il Commissario alla ricostruzione Vasco Errani
Terremoto centro Italia: contenere il rischio amianto
E’ appena trascorso un mese dal sisma che ha sconvolto parte dell’Italia centrale e tutte le vite di coloro che ha incontrato sul suo cammino e rimane intatta la nostra voglia di dar nuova vita ai luoghi devastati.
Gli annunci del Governo e del Commissario alla ricostruzione confortano la speranza di rinascita, perché vanno nella direzione auspicata di una ricostruzione dei luoghi "come e dove" erano prima del 24 agosto, senza distinzione tra residenti e non.
Sappiamo che si tratta di un processo lungo e complesso che incontrerà mille ostacoli, ma bisognerà evitare che con la fine della fase emergenziale, che sino ad ora ha proceduto speditamente, si cada in quell’attitudine tutta italiana di suddivisione in mille rivoli delle competenze che inevitabilmente appesantisce un iter che invece dovrebbe essere ancora caratterizzato dalla speditezza delle procedure e dall’accentramento delle responsabilità.
Crediamo che sia essenziale accelerare la fase di messa in sicurezza e sopralluoghi degli edifici lesionati, a volte frenata da iniziative non sempre coordinate che impediscono di avviare le demolizioni e valutare ipotesi di recupero dei territori colpiti, con gravi rischi di ulteriori crolli e situazioni di pericolo per gli operatori e gli edifici che non hanno subito lesioni gravi.
Tale situazione è ancor più aggravata dalla persistenza dello sciame sismico e dall’approssimarsi della stagione invernale, con le copiose nevicate che sono prevedibili e che aumentano il rischio di crolli degli edifici danneggiati.
A nome dell’Associazione Rinascita di Villanova di Accumoli Onlus, che rappresenta l’intera comunità di residenti e non, chiediamo al Commissario Errani e all’Ing. Curcio della Protezione civile di considerare anche questa fase, a tutti gli effetti, come una fase emergenziale e di adottare con speditezza gli atti conseguenti.
Se così non fosse ne deriverebbe un grave ritardo, che rischia di pregiudicare i buoni propositi più volti espressi.
Agli amministratori comunali chiediamo di vigilare con attenzione e di denunciare gli ostacoli burocratici che impediscono, di fatto, di chiudere velocemente la fase dell’emergenza per avviare finalmente la fase della ricostruzione vera e propria.
Da ultimo segnaliamo che il 22 settembre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l'Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 19 settembre 2016, avente ad oggetto interventi urgenti di protezione civile nei territori colpiti dal sisma del 24 agosto scorso. Tra i tanti interventi previsti, il provvedimento contiene alcune deroghe alla normativa in materia di smaltimento di rifiuti pericolosi, con particolare riferimento ai numerosissimi manufatti di amianto che sono presenti nelle macerie degli edifici crollati.
Secondo tale ordinanza, dopo una prima selezione essi potrebbero essere ammassati - separatamente dagli altri rifiuti - nelle stesse discariche individuate nelle scorse settimane e destinate ad accogliere le macerie.
Riteniamo che questa scelta rappresenti un gravissimo sbaglio, poiché determina forti rischi di contaminazione per l'ambiente e le popolazioni circostanti.
I siti individuati per accogliere le macerie del terremoto non sono discariche attrezzate ad accogliere rifiuti pericolosi, neppure temporaneamente (uno di questi sarebbe stato individuato nella ex cava di breccia di Terracino di Accumoli, dismessa ormai da molti anni).
Conferire in quei luoghi rifiuti pericolosi senza considerare che essendo in una zona di montagna sarebbero esposti a forti agenti atmosferici significa rischiare di determinare un grave inquinamento e un rischio immanente per la salute.
Noi chiediamo con forza che i rifiuti contenenti amianto non siano stoccati, neppure in via provvisoria, nei siti individuati per lo smaltimento delle macerie, ma conferiti direttamente nelle discariche in grado di accoglierli, secondo le linee guida regionali. Naturalmente la nostra Associazione è pronta a dare il suo contributo per una soluzione condivisa.
Noi non ci arrendiamo!
Il Presidente
Gianluca Luongo
Siamo lieti di comunicare che in data 26/10/2016 abbiamo ricevuto risposta alla nostra lettera aperta. Per coloro che vogliono leggerla potranno scaricarla da qui. Download